Placidità assoluta in cerchi concentrici, come un raggio laser pimpante, saetta lenta gocciolando i suoi rintocchi armonici nell’immensa grotta in fiamme. Nettare delizioso è questo silenzio che in cangianti piroette mi percuote.
Per mesi mi sono aggrappato ad un sogno, ad una idea che avevo edificato nella mia mente.
A volte aggrapparsi fa più male che lasciare andare.
Ho finalmente mollato la presa.
Ora funziono correttamente.
E abbraccio il tutto.
Oggi, mentre vagavo per le strade assolate di un parco neoclassico, caddi rapito in estasi dalla piccante visione di codesta ninfa spettacolare. Dal corpo grottesco e dal viso oblungo si accingeva a diventare un girasole.
ho subito un subitaneo slittamento di coscienza.
era un limpido giorno di primavera e sorseggiavo un’arancia innocente.
sparuti insetti vorticavano attorno alla mia nuca grigia di pensieri.
sorso dopo sorso tutta la materia si stava consumando.
buchi neri decrepiti zoppicavano nella cucina esalando l’ultimo respiro.
mi voltai.
tutti i miei neuroni si attorcigliarono.
si creò un vortice.
stomaco, nervi e molecole di idrogeno si aprirono a una nuova vita.
ogni singola entità rimase per sempre irriconoscibile.
l’agrume scappò via per sempre.