Il pistolero si era perso.
si accese una sigaro e si mise a contemplare l’orizzonte.
nulla di familiare.
mai aveva visto quei cactus e quelle strane conformazioni rocciose,
a picco sulla pianura, brulle e dorate.
pensieri ardenti.
ripensava alla sua vita.
alle sue avventure con donne variopinte come pavoni.
ai suoi duelli.
era giunto al punto X della sua vita.
si stava svuotando.
tastò la pistola.
era senza proiettili, senza forma, senza forze.
la scagliò al suolo, dove un mulinello stava
iniziando a risucchiarla.
tutta la pianura iniziò a vorticare.
un frastuono del diavolo.
s’alzò un polverone.
la sabbia impediva la vista.
tutto era mistero, tutto roteava, tutto cadeva e si contorceva a terra,
i vortici disegnavano strane figure umane piene di punti interrogativi.
non sentiva dolore.
imprecò.
Month: April 2013
Il raptus del damerino
(disegni, tecnica mista su carta, per te.)
il damerino, con mosse molto flirty, si avvicinò al covo, pieno di libido,
col cuore carico abbordava la lady, very playfyull.
“your mum is hot” le disse.
lei si tolse il cappello e lo invitò a ballare.
“dancing”.
erano hot. pieni di fullness, supertrippy, sereni.
serenissimi.
il damerino la fissava , la stregava, zampillava d’amore.
ebbe un raptus.
si buttò fra le sue carni.
fu la fine.
un gelataio li vide contorcersi e dileguarsi.
“quando?”
lo ignoro.
ogni cosa è al suo posto.
disintegrata.