Gateway

gateway: abstract minimal lyrical photgraphy by (b)ananartista sbuff

Quella linea non mi condusse da nessuna parte.
Cercai invano uno spiffero, un diversivo.
Vagai senza meta su un terreno arato dalla solitudine
riversando tutte le mie parole nei canali di scolo.
C’era un sole plumbeo, gravava sulle mie ossa.
Chiesi la via, il numero civico, la costellazione.
M’indicarono un portale anonimo,
caduto nella discesa.

Gossip conundrum

gossip conundrum: abstract art by (b)ananartista sbuff

forge
pernicious paralyzed demonically
international top-down curiosity.
(everything matters)

sparks of divinity adopt anxious potential discovery
(full force precondition)

complex day-to-day absence

crystal clear rejected acumen of absolute bloody mortality
(create something)

(brighter micro-habits)

warning identical invented celebration of horror

Aurore e orrore

marinato disguido tiranno : disegno di (b)ananartista sbuff
(compilo loto)
nella viuzza planava tiranno-balena
con pastoso deterioramento:

tirano il tiranno (diranno)
diradano/ radar / di rado / rade
di rado / ride
di rado / rode
rude.
su strade rare irrora aurore e orrore,
aiule e suole,
parole erose
e nevose.

Sussurro poetico esistenzialista

nutrie morte
spappolate sulla
strada provinciale.

un sole spento rosso
infuocato ci
sorride.

i suoi deboli raggi
non possono disturbarci.
non ricordo l’ora
che fugge
nella foschia vibrano tenui sospesi
raggi d’eternità.

Racconto senza capo né coda

Tanti secoli fa in una valle incontaminata viveva un armadio. Il suo vicino Ettore viveva di piccoli espedienti.Dal soffitto non si poteva osservare la foresta. La città era gremita di verbi. Ma fu proprio in quel momento che il coltello si ribaltò ed andò a colpire il fulmine. Era la classica giornata primaverile, i fiori sbocciavano allegramente. La vernice non era ancora secca eppure venne toccata dal cuore del funambolo. Ed è proprio per questo motivo che apostrofarono il vigile ma La neve non smise di cadere.

racconto senza capo
ed ecco un’immagine Che schiarisce ogni dubbio sull’esito del protagonista di questo aulico racconto

DELIZIOSO POEMA MEGAWOW

Un nitrito lento di
> > > > > > dieci. In fretta, spogli a
> > > > > > piacimento, come una
> > > > > noncurante, li guardi e ti
> > > > > incanti noncurante della loro
> > > > > rinnovata assenza. Hai detto
> > > > > che le scapole volano
> > > > > che talpe ti scavano cunicoli
> > > > > che non volevi essere vista
> > > > così, come se le tue braccia
> > > > fossero
> > > > di nuda terra
> > > > di muta forma
> > > > di aliti caldi e
> > > dieci lamenti. Stanno sotto
> > > i tavoli caldi,
> > > i sapienti,
> > > le strisce salmastre del
> > > trepido pelo sul viso
> > segnato dal tempo
> > che
> > corre sulle narici
> > della strana bestia
> a terra, nuda – la tua
> lussuria, unica
> radiosa
> canna da zucchero
> luccicante
> la tua fronte
> inasprita dal tempo.
> È ora : anche adesso
> Le fronde scuotono
> alberi ritagliati
> in una foglia
> sbattuta sui cigli della
> strada nella tua bocca.
> Taci – ma ovunque dicono
> che è arrivata l’ora più chiara
> nelle tue labbra da zucchero
> e vapore che ci lascia
> sbandare sulle scie da
> lidi lontani e
perduti. Le tue braccia
sono remi, spingono
le tue reni verso
la tua lingua, fai un verso
per me, divertente,
ma piangi
nel grande pozzo
senza capo nè coda
nel mezzo dell’oscurità.

scritto e estrapolato a dodici raggi kabuki da (b)ananartista e Bianca Brecce.