
Io vedo e attraverso tutti i tuoi strati di sogni.
Io giungo al punto più luminoso della tua fiammella.
Vedo i tuoi atomi tremare.
Incido ora nella materia il ciclo infinito delle rinascite e
scrivo il tuo nome sulla sabbia.

Io vedo e attraverso tutti i tuoi strati di sogni.
Io giungo al punto più luminoso della tua fiammella.
Vedo i tuoi atomi tremare.
Incido ora nella materia il ciclo infinito delle rinascite e
scrivo il tuo nome sulla sabbia.

Un fuoco immenso è il logos.
Un rogo sta bruciando tutta la nostra galassia.
Sulle spine il dolore è soltanto un piacere camuffato.
E la ciclica spirale adombra i pioppi.
D’inverno tutte le radici hanno i semi, tutte le rugiade lagrime divine occhieggiano eternamente sulla neve.

fra le piastrelle ignara e sommersa dalla sua ombra stava
la foglia secca.

corrugati reietti.
rotelle.
zodiaco.
in labirintica sostanza puttanesca
si ode fusione.

Un irresistibile anelito ad uscire fuori dalle orbite.
Ansante estremo saluto all’orizzonte seduto sul mio divano
in panica fusione.
Mi smarrii.
Eclissai l’invisibile.

(compilo loto)
nella viuzza planava tiranno-balena
con pastoso deterioramento:
tirano il tiranno (diranno)
diradano/ radar / di rado / rade
di rado / ride
di rado / rode
rude.
su strade rare irrora aurore e orrore,
aiule e suole,
parole erose
e nevose.

cosa entra nella mia testa?
rantoli offuscati in dinamica sintesi
passo dopo passo.

Un incantevole zig-zag di linee ed anime
ha digerito ogni foglia, ogni antenna, ogni lunghezza.
Questi tipi di giacimenti sono legati all’intrusione.
(mutamenti e dislocazioni)
Infatti non poteva andare meglio.
Nel dolce
rintocco
della pioggia
trovo gli imperituri
diademi del
deserto.
Con una sola
occhiata colgo
tutta la storia
dove passato
e futuro
si fondono
in un unico
battito.
Sono alla mia
radice adesso,
nel liquido
tamburo
delle gocce.
nutrie morte
spappolate sulla
strada provinciale.
un sole spento rosso
infuocato ci
sorride.
i suoi deboli raggi
non possono disturbarci.
non ricordo l’ora
che fugge
nella foschia vibrano tenui sospesi
raggi d’eternità.

sterminio di parole sottaciute.

Non fu altro che un tenue barlume
un piccolo minuto squarcio nelle nebbie che ci avvolgevano.

molteplici pulsioni si arrampicano sulle pareti del cuore
che non sa decidersi.
ovunque omogeneo l’orizzonte non offre indizi
e non ci sono appigli nella roccia erosa dalle lacrime.
ma una voce sconosciuta all’improvviso dall’alto risveglierà la forza.

Al tocco di quei caldi raggi il tempo si è fermato.
Il tuo passo è ancora immobile, scolpito in quell’attimo fugace per sempre scomparso.

Dopo lungo vagare finalmente la trovai.
Nessuno può vederla.
Raggi di antimateria galleggiano oltre le rive.

lievi entità luminose si espandono in cerchi concentrici:
scie che connettono strati intimi del nostro essere
in perenne moto immobile verso il vertice.

Esondo dalle mie
cellule,
esorbito dalle
molecole,
varco lo spazio-tempo.