Le mie lacrime si condensano nella baia della morte

lacrime che si condensano: lake beach black and white photography art by (b)ananartista sbuff

Ho sceso i milleduecentocinquantatre gradini della perdizione ma non mi sono perso.
I fili d’erba potrebbero strozzarmi e potrei annegare in una pozzanghera alta tre millimetri.
Ma non mi sporgo dal pudore di essere nudo di fronte all’eternità.
Ho tessuto fili spinati sui raggi biechi di una stella perforata da un maniaco sessuale.
Avrei potuto imbrattarmi e invece ho imbottito di piume la pece.
Ho contato le particelle contenute in un grammo di sabbia volavano come catrame nel cielo aperto.

Gateway

gateway: abstract minimal lyrical photgraphy by (b)ananartista sbuff

Quella linea non mi condusse da nessuna parte.
Cercai invano uno spiffero, un diversivo.
Vagai senza meta su un terreno arato dalla solitudine
riversando tutte le mie parole nei canali di scolo.
C’era un sole plumbeo, gravava sulle mie ossa.
Chiesi la via, il numero civico, la costellazione.
M’indicarono un portale anonimo,
caduto nella discesa.

Seduzione Sepolcrale

La mia nuova canzone parla di come sedurre la Morte.
Ecco il testo:

Le mie parole
si sciolgono al sole
diventano fango
si perdono in alto

e come carriole, nella libagione,
ed era d’ottone non son certo stanco

ti rivolgi a me con fare astrale
mi baci e aspiri tutto il mio succo vitale
provi col laser e scateni il tuo istinto animale
trascendentale

come una bestia il tuo corpo mi assale
e cerchi nello sguardo mio il mare, che male!

Resta qui vicino a me e portami a ballare, non dimenticare
siamo la piramide che non può crollare, istinto sepolcrale

Apro il sacro sepolcro della mia vita
e con gesto magnanimo spargo le mie ceneri
sui dorsi nudi della galassia.