
Trova l’elemento nascosto.




Carissimo lettore, lascia che ti chieda per una volta un sacrificio.
Le vedi queste quattro immagini?
In realtà sono le quattro fasi di una storia che ormai ho dimenticato.
Puoi aiutarmi a rintracciarla?
Son sicuro di sì.
Scrivimi dunque la tua versione di questo fantasmatico racconto che si chiama
“la nascita di uno spiritello”.
(La pubblicherò).



Una continua rincorsa
di organismi giganti,
colonie.
visual narcissism
rimungina intraducibile coalizione pre-web.
schiacciante tragitto d’hypermodernity si riversa in
un alito scoppiettante per poi
ricongiungersi in estese distese di madreperla.
Spongebob Burri c’infarcisce di art for all.
(per comprarmi o per esplodere scrivimi a: info@bananartista.com)
“Stiamo assistendo ad una vera e propria epidemia di vita, a un brulicare di visi. Dove e come potremo restare ancora faccia a faccia con Dio?”
“Siamo stati felici soltanto nelle epoche in cui, avidi di annientamento, con entusiasmo accettavamo il nostro niente.”
“Dove fuggire? Non esiste più nessun luogo, dove sia possibile esecrare professionalmente questo mondo.”
“Pensare a propria insaputa, o piuttosto non pensare affatto ma starsene lì a divorare il silenzio, ecco dove dovrebbe sfociare la chiaroveggenza. Nessuna voluttà è paragonabile a quella di sapere che non si pensa.”
“E’ nostro diritto imparare a distruggerci al momento giusto.”
“Poichè niente è, tutti gli attimi sono perfetti e nulli, ed è indifferente il goderne o no.”
“Non esiste verità se non nell’impiego delle forze fisiche e nella contemplazione; il resto è accidentale, inutile, malsano. La salute consiste nel lavoro fisico e nella vacuità, nei muscoli e nella meditazione;”
Adesso con queste frasi di Emil Cioran hai sicuramente raggiunto il Nirvana.



Sono stato alla Casa della Cultura e colto da ispirazione ho creato questo corpus di opere interamente dedicato a Fulvio Papi ed al suo nuovo libro “Dalla parte di Marx.
Per una genealogia dell’epoca contemporanea” (Mimesis Edizioni).
Fulvio Papi (Trieste, 16 agosto 1930) è un filosofo e scrittore italiano. È direttore delle rivista filosofica “Oltrecorrente” e vicepresidente della Casa della Cultura di Milano.
“La biografia impossibile” è la sua opera che amo maggiormente :
Il libro prende spunto da una riflessione di Musil, ne “L’Uomo senza qualità“, in cui lo scrittore austriaco scrive che “Nella maturità, pochi ricordano come sono di fatto arrivati a se stessi”.
Non è facile ricordare come si è svolta la propria vita, quali svolte ci hanno condotto ad essere quello che siamo.
Così il passato ci appare come una serie di immagini che si illuminano per poco, senza poter dare corpo a una continuità, ad una permanenza.
Attualmente alla Casa della Cultura è in corso “La Libertà” un seminario da lui curato.
Clicca qui per il programma completo.
Link utili:
www.oltrecorrente.it
www.mimesisedizioni.it/Autori/Fulvio-Papi.html
www.casadellacultura.it
Se invece vuoi che trasformi qualcosa di tuo in arte per apparire sul mio sito scrivimi a: info@bananartista.com


Zelig compie 18 anni, lo show più longevo della storia della TV italiana torna con una nuova, rinnovata veste!
Martedì 28 ottobre sono andato al Teatro Linear4ciak di Milano ad assistere alla puntata condotta da Gianni Morandi e Geppi Cucciari.
Per l’occasione e come regalo di compleanno ho dipinto questi due quadri astratti dedicati alla travolgente comicità del duo e dei loro ospiti. (Fra gli altri Elio delle Storie Tese, Gigi D’Alessio, Il Trio Medusa e Mika)
Per guardare la quarta puntata clicca www.video.mediaset.it/video/zelig/full/492246/puntata-del-30-ottobre.html
Per scoprire i prossimi appuntamenti vai sul sito www.areazelig.it
Se vuoi che ti dipinga volantini e dépliant contattami: info@bananartista.com
Nell’ambito della manifestazione “L’albero della poesia e della filosofia”
organizzata dall’associazione culturale e casa editrice AlboVersorio
da giovedì 23 ottobre 2014 si terrà un gruppo di lettura sulle Elegie duinesi di Rainer Maria Rilke.
Giovedì 30 Ottobre 2014 (Rho, Villa Burba, ore 20.45)
la poetessa e pianista Bianca Brecce (www.biancabrecce.wordpress.com)
esporrà “Sangue e detriti, maschere e marionetta: la III e la IV elegia”
Qui di seguito una serie di miei dipinti dedicati alla conferenza e al poeta:

“Non voglio queste maschere per metà riempite,
meglio la marionetta.”
Clicca qui per visionare il calendario completo dell’evento.

(piatti a base di verdura) (crema di lenticchie) (tandoori nel forno di argilla)
NAAN
CHEESE NAAN
BASMATI DAAL
LEGUMI
CURCUMA
FOCACCINE.
SUCCO DI MANGO.
(buono ed economico)
questo ed altro @ Shalimar ristorante indiano
Piazza San Nazaro in Brolo 1 (Porta Romana) Milano
Telefono: 02 583075008
www.shalimar-indian-takeaway.it

un’anima cupa
dinanzi alla quale
sbalordire.
ruzzolare senza barriere, (in orario).
Orione,
perdiamoci
nella notte
dei tempi.
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musica video e dipinto di www.bananartista.com

come succhiando
sul ventre
distese
d’oro ed erba
dolci ragazze che vanno donne
come giunchi
distese
e gli occhi – alambicchi d’oro
e i ventri – ampolle d’argilla rosse
succhiano e gonfie
di terra come madri felici
porgono il seno
danzano lente
Arcadia
parole di Bianca Brecce.
dipinto e musica di www.bananartista.com


ha disfatto i letti
ha ammaccato le imposte
ha detto “adesso basta”
e anche le piante
sono taciute.
ha toccato le tende
ha spaventato il povero gatto nero
ha riaperto i cassetti
ha annusato la biancheria
ha sottaciuto le assenze
ti ha sollevato
il mento
il vento
ti ha guardato negli occhi
e, lento,
“adesso basta
rifare l’ordine
che c’era prima”
parole ed immagini di (b)ananartista orgasmo sbuff e Bianca Brecce
ho deciso.
non sarò mai più me.
nell’infinito della scelta perdersi.
essere null’altro che macchia che si espande.
essere espansione dell’indefinito.
pulsazione della materia oscura.
null’altro che oscura materia
senza atomi.
(senza osmosi).
impossibile sezionarla.
impossibile fissarla negli occhi.
niente occhi solo immota fissità
e perdizione del nulla.
un nulla che brilla nello spazio senza luce,
ora sono un nettare,
ho orecchie e lingua bagnate nella rugiada
del mattino,
e tonfi che mi riverberano nelle ossa.
ma non ho più scheletro,
invertebrato mi muovo
nell’ignoto.