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Avrei voluto fotografarti
Ma non c’eri
Eclissi di palma
Un evento rarissimo, che non si ripeterà mai più.
La sedia invisibile
Ho visto l’invisibilità di questa sedia.
Mi sono concentrato per lunghe ore, per lunghe lunghissime attese.
Seduto in me, seduto nella mia visione, nel mio autunno nascente visionario.
Ho contemplato l’assenza.
Non inibii i miei sensori, mi espansi nell’aere della sera incidendo con un graffio la buccia del cielo (invisibile).
Falso piano
Ettore.
Canicola antartica.
Antiche menti. Sospiri.
Raggiri.
E poi ancora raggiri.
Raggirissimi.
Girini girano girandole scomposte dell’unzione, dell’uncino, dell’undici indicibile.
Ho come una sensazione.
Sensazionalismo.
Civetteria della stampa corrotta.
Cerchioni sotto i mari.
Ora ho tempo di decidere.
Pondero.
Cum grano salis.
Testa invisibile di persona inesistente

Con la curiosità e la fantasia il mondo diventa fiaba,
Asti dall’alto
Asti è la meta perfetta per l’autunno.
Tra le dolci colline ed i folti vigneti. Fin da tempi antichissimi.
Un corpus di 75 opere.
Per la rottura di una tubatura verso le 3 di questa notte in corso Dante interi palazzi sono rimasti del centro sono rimasti senz’acqua.
Alcuni manifestanti protestano.
Stella cometa
Dalla nube di Oort si distaccano intirizziti stalagmiti che urtano sulla psiche del gigante con la scimitarra celeste in migrazione verso l’artiglio del leone.
Langhe
“Tu sei come una terra
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C’è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t’ingombrano e vanno nel vento
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell’estate”
Cesare Pavese
20 ottobre 1945
Dove fuggi bella grondaia
Con la tua gonnella non te ne andar
Un cartello che non avevo visto
Non sapevo di, aver potuto toccarlo, quel sogno, quel pensiero-ombra, andai, vidi, vissi, nella mia,
che giorno era? — che era era? orario
indefinito,
colori spenti, ed ancora per
noi coloravamo i muri,
forchette tra,
prominenti
.Tra tram,
Ombre rosse
Sono indiano Apache, nel labirinto del mostro sacro
Tramonto all’alba
Anche l’alba tramonta.
Scivolo giallo nella selva
“To change everything, simply change your attitude”
Eric Hoffer
Infinito prato giallo
un giallo apeiron
si spalanca ai miei occhi
mai sazi di beltà
Vikings’ house
il gigante di pietra sta tornando a casa
Lo vedi l’illimitato?
Solo se riesci a bucare lo specchio della percezione
Gatto in fuga
Un’ombra fuggevole e felina
come un minerale fuso dal calore della luna
s’inabissa
nei catrami
di auto bruciate
oltre il recinto
Rupe prometeica
Dal mio giaciglio di stellemi protendo a ritroso nel temposulla succursale amorosache sbatte sul grasso blu atroce cielo
Come un lampione su una muraglia
A volte ci si sente così, con un filo di voce sul filo dell’orizzonte dischiusi alla luce.