
Ma tu non c’eri.

Ma tu non c’eri.

Ma i polpacci del cicisbeo tremano di paura.
Il damerino trema tutto, perturbato da un’esplosiva ed improvvisa serenità.
Rimane immobile per lunghi istanti e tende i muscoli per brevi eternità.
I suoi capelli biscottati svolazzano nel vento impetuoso di una gora.

Voragine immensa.
Coperchio senza ombra.
Cippo minerario fluente, ricco di sbandamenti.
Il filo del rasoio, devi seguire il filo del rasoio.
Ma la mente non riesce a fermarsi e scivola, scivola via nel profondo pozzo della vita.

devo forse aggiungere altro?

delirio onnipotente,
tremula fiammella.
primula.
fiala che si riversa in me, nel riverbero del gatto

Sharing economy

fosforo, tutto il pomeriggio a pensarci,
fotografando angoli oscuri della galassia, materia oscura, universi paralleli.
ed intanto tra i transistor transitano le informazioni della nuova era quantica.
che un colpo di scopa spazzerà via.

L’io è scomparso.
Nessuno potrà più trovarlo.

Questo scatto è ispirato all’omonimo film di Dino Risi e raffigura la diva Catherine Spaak mentre decolla.

(Basta cambiare una lettera e cambia tutto).
Forse avrei dovuto citare anche i ciottoli, essenziali nella composizione di questa antichissima foto d’epoca moderna.
Ma non l’ho fatto e non ho neanche voluto menzionare le foglie di platano secche riverse tragicamente sulla strada.
Non era destino.
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Sei il mio sole

Pay attention to the blue street lamp!

Solo se riesci a bucare lo specchio della percezione

Ineluttabile destino.

Pacificazione fra inconscio e coscienza.


Fenditura spaziale verso nuovi universi neonati

Volontarismo metafisico per il transito dei pedoni.

Bisogna sempre voler essere nel posto in cui si è
Casi enigmi combinazioni