Imóvel amanhece raia veias claras.
Uma palavra.
Folhas secas.
Tag: scrittore
Paulo Coelho
“Accetta ciò che la vita ti offre e sforzati di bere dalle coppe che ti vengono presentate. Si devono assaporare tutti i vini: di alcuni, solo qualche sorso; di altri, l’intera bottiglia.”
Jules e Jim
“Al tempo stesso, sentiva tutta quella sofferenza come superflua, come un residuo di epoche remote, e gli sembrava che non avesse niente a che fare con l’amore.”
Henri-Pierre Roché
La pozzanghera
Voragine immensa.
Coperchio senza ombra.
Cippo minerario fluente, ricco di sbandamenti.
Il filo del rasoio, devi seguire il filo del rasoio.
Ma la mente non riesce a fermarsi e scivola, scivola via nel profondo pozzo della vita.
Le réel et son double
Il mio intimo omaggio al filosofo e scrittore francese Clément Rosset.
FOSSILE FUTURO (diario di un ritrovamento)
Non avevo in mente nient’altro che briciole.
I miei cervelli erano pieni di banchetti.
(In un angolo polveroso sentii la sua voce stridere).
Spazzai via ogni cosa.
Persino la mia pelle finì col staccarsi dalle mie bocche.
Mi cucii addosso nuove verità.
Ero un fossile futuro, levigato come un’arma inerme.
Un soffio sollevò la polvere e respirai i miei stessi vapori.
Mi legai alle gambe della sirena.
Potevo spezzarmi le ossa, ora io potevo essere liquido come la lava
e polverizzare l’universo.
Decisi di schiacciarlo con tutta la mia forza.
La mia testa era ormai lo scheletro di un pappagallo.
Ripetevo a stento le mie parole.
Evaporai.
Il segreto del Bosco Vecchio
“…lasciò passare adagio il tempo, il tempo meraviglioso che s’ingrandisce d’ora in ora, inghiottendo senza pausa la vita, e accumula con pazienza gli anni, diventando sempre più immenso.”
Dino Buzzati
Le menzogne della notte
Il mio omaggio a Gesualdo Bufalino.
Il Vagabondo
“Le ho fatto paura?”, disse un uomo. Era un anziano signore corpulento, con una catena d’oro sul gilet.
Aveva un’aria stupita e insieme dispiaciuta.
(Antonio Tabucchi)
BRUME
Fino al giorno in cui conobbi Madame Huppert non avevo mai sentito parlare di Ikebana.
Le mie lacrime si condensano nella baia della morte
Ho sceso i milleduecentocinquantatre gradini della perdizione ma non mi sono perso.
I fili d’erba potrebbero strozzarmi e potrei annegare in una pozzanghera alta tre millimetri.
Ma non mi sporgo dal pudore di essere nudo di fronte all’eternità.
Ho tessuto fili spinati sui raggi biechi di una stella perforata da un maniaco sessuale.
Avrei potuto imbrattarmi e invece ho imbottito di piume la pece.
Ho contato le particelle contenute in un grammo di sabbia volavano come catrame nel cielo aperto.