
scendere lungo la schiena, percolare nelle voci fragili dei bambini smarriti, lungo i pozzi rivoltati dalla tempesta, fra le secche granaglie ammonticchiate ai bordi dei campi, nel folto degli strepiti di corvi impazziti. Brividi rivoltanti, addossati alle dolci cascate del nulla, tra le abbazie scolorite dalle intemperie e nel tuorlo di uomini senza testa.
I miei brividi volano come farfalle variopinte nel vento delle steppe.