il fermento dei vermi corrode le carni del gigante che è arcobaleno e macello.
noi siamo qui al buio dei nostri pensieri, attoniti come gerani, assopiti su un nucleo ardente di giada.
la flebile voce delle arterie pulsa nella mente del netturbino.
appeso a un sogno, strozzato alla rovescia, misuro le costellazioni.
il luccichìo di un’onda fa appena in tempo a trafiggermi
mentre con gli occhi nelle mani farfuglio la mia ultima verità.
Tag: architettura
Raggio ubertoso
saggia questo mio raggio, laggiù è già maggio,
fra i mogi faggi pigia i bigi righi e ridi ora che
lo stige esige un ligio fregio sui fradici grigi mici bruci.
Foto voluta
Sei il mio sole
Corridoio ontico
Ontogenesi di un mostro sacro.
Visione ampia.
Accogliere i propri demoni.
Mentre in un mondo parallelo
l’inconoscibile mi conosce.
Lo vedi l’illimitato?
Solo se riesci a bucare lo specchio della percezione
Eros o Pathos?
A te la scelta.
Villaggio alpino
A piedi nudi percorro la ridente mulattiera che mi condurrà al colle.
Mirada Pèrdida
la mia sostanza si scioglie nel lucente magma delle ore.